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                        manifestazione, faro per la cultura popolare 
 07 Agosto 2002 - Giornale 'Libertà'
 Molto 
                        gradita la performance degli artisti
 Una manifestazione, faro 
                        per la cultura popolare
 PALAZZOLO - molto apprezzata 
                          dai presenti, la terza edizione di lithos, la rassegna 
                          di musica popolare, acustica e contemporanea, ideata 
                          e diretta da Carlo Muratori. La manifestazione, che 
                          quest'anno si presenta in edizione limitata rispetto 
                          al passato, per ragioni di budget, è divenuta 
                          punto di riferimento per le manifestazioni di musica 
                          etnia e anche questa volta il livello qualitativo espresso 
                          mantiene in pieno le promesse. La serata si è 
                          aperta con l'esibizione del gruppo lentinese gli Gnorri: 
                          Rossella Aliano, Carlo Chillemi, Francesco Emanuele, 
                          Salvo Bella e lUca Garbano, che compongono il gruppo, 
                          hanno offerto mezz'ora di intense sonorità e 
                          testi elaborati, in siciliano e in lingua, con un sound 
                          che spazia a 360° gradi partendo dalle tipiche melodie 
                          dal sapore mediterraneo e strizza l'occhio al rock.La voce caratteristica della Aliano emerge maggiormente 
                          nei brani pi squisitamente acustici e pi intimistici, 
                          mentre nei brani dove prevalgono arrangiamenti pi aggressivi 
                          è il suono che scaturisce dalla fusione degli 
                          strumenti a diventare più duro e a prevalere 
                          sulla melodia, soffocando in parte i virtuosismi solistici 
                          dalla cantante. Il gruppo, in fase di crescita, ci sembra 
                          alla ricerca di una precisa dimensione ed essendo composto 
                          da strumentisti dotati di buona tecnica e validi musicisti 
                          ( loro le musiche di tutti i brani eseguiti) non dovrebbero 
                          tardare ad acquisire una precisa identità. Il 
                          pubblico presente ha gradito la loro performance ed 
                          anche per noi sono stati una lieta sorpresa. A seguire 
                          il "cunta storie" catanese Luigi DI Pino, 
                          accompagnato al mandolino dal bravo Rosario Moschitta, 
                          ha affascinato con la sua grande comunicatività 
                          la capacità di cogliere al volo i commenti della 
                          platea e farne strumento di consenso. Ha seguito tre 
                          divertenti brani: il primo era una sorta di balletto 
                          che ha per protagonisti strumenti tradizionali quali 
                          il tamburello, il marranzano e il mandorlino: il secondo, 
                          con l'ausilio del cartellone classico a riquadro tipico 
                          dei cantastorie, narrava la storia di S.Agata, il terzo, 
                          "vitti 'na bedda", brano della compagnia Rosa 
                          Balisteri, strappando applausi e richieste di bis, concesso 
                          con l'esecuzione di un brano ormai divenuto un classico 
                          della canzone siciliana, "E vui dormiti ancora".
 Ma è stato Carlo Muratori il vero mattone della 
                          serata. In formazione con Marco Carnemolla al basso 
                          Francesco Bazzano alle percussioni per circa un'ora 
                          ha affascinato gli astanti spaziando tra i brani più 
                          o meno noti del suo vasto repertorio, tratti dai dischi 
                          " Stella Maris", "Canti e Incanti" 
                          e " Plica Polonica". Dal particolare significato 
                          brani graffianti quali "Guerra".
 Alberto Lo Passo
 
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