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La sesta edizione di Lithos |
Continua l'avventuroso
viaggio di Lithos.
Per condividere valori, comunicare esortazioni
e riflessioni.
La rassegna affronta abbastanza responsabilmente la sua fase di
transizione.
Nata nel 2000 come evento itinerante per i comuni della provincia
di Siracusa, su proposta e principale sostegno dell'Amministrazione
provinciale aretusea, Lithos ha dovuto selezionare sempre più,
nel tempo, i luoghi e i suoi sponsor, e, per contro, ha mescolato
ed accolto in massa il suo pubblico crescente di seguaci e di sostenitori.
Da itinerante è diventata stanziale; eleggendo come unica
e fatale sede del progetto Ferla, la città che da
due anni si candida e si impegna ad ospitare in esclusiva l'evento
musicale grazie alla lungimiranza e al sostegno convinto del sindaco Giuseppe Veneziano e di tutta la sua Giunta. Non poteva essere
che Ferla, il piccolo centro ibleo, che si erge a guardia di una
delle opere, guarda caso, in Pietra (lithiche) più affascinanti
e ricche di storia della Sicilia: Pantalica.
Lithos ha modificato nel corso di questi sei anni l'approccio organizzativo,
ma non le proprie convinzioni sulle musiche da privilegiare e proporre.
E la squadra è sempre quella: Gianni Latino alle invenzioni
grafiche; Maurizio Cianchino ai suoni e alle luci; Gianni
Caracoglia all'ufficio stampa; la pro-loco di Ferla alle iniziative
collaterali (mangia e bivi!!). Un particolare ringraziamento al
professore Domenico Cacopardo presidente dell'Apt di Siracusa,
per il conforto ed il sostegno.
Si sa, nelle transizioni qualcosa si perde, qualcos'altro si acquista.
Avere una sede stabile per l'organizzazione ci consente adesso di
programmare, oltre ai concerti, momenti di riflessione e di approfondimento
legati al mondo della musica e della cultura popolare. Un laboratorio
sulla costruzione e le tecniche esecutive dei tamburi a cornice
sarà tenuto per quattro giorni (dal primo al 4 settembre)
da Michele Piccione, attento studioso di Geraci siculo, giovane
musicista polistrumentista, ricercatore e laureando in etnomusicologia
a Palermo.
La normale ed ovvia dispersione connaturata ad una manifestazione
zingara, che ogni sera deve raggiungere un luogo diverso, viene
adesso superata, stabilendo con il territorio locale unico un rapporto
di maggior conoscenza, collaborazione, efficienza.
Due appuntamenti musicali a serata, come nello stile di Lithos.
Il venerdì comincia presto. Alle 18,30 un appuntamento squisitamente
culturale presso i locali del Convento dei Cappuccini: il
professore Sergio Bonanzinga, docente di etno-musicologia
presso l'Università di Palermo ci parlerà della musica
e dei canti popolari degli Iblei. Bonanzinga, oltre ad essere uno
studioso ed un grande conoscitore di musica popolare siciliana,
ha curato di recente diverse registrazioni sul campo nel territorio
dell'altopiano ibleo; in particolare a Sortino e Buscemi.
Poi la musica. Si parte con un giovane cantautore ennese, principale
animatore del gruppo Terra di cui a luglio la prestigiosa rivista
World Music Magazine ha pubblicato l'ultimo cd: Mario Incudine
con il suo gruppo. Una voce possente, ricca di sfumature e di passione
per raccontare una nuova Sicilia con nuove e vecchie canzoni. Ore
21 scalinata dei Cappuccini. Seguiranno subito dopo i catanesi 'Na
Maravigghia. Con la loro verve e l'energia tutta siciliana per
cantare, divertire e fare musica.
Verso il tramonto del sabato le stradine di Ferla saranno animate
dalla musica folklorica del gruppo Dazera di Enna; canti
del lavoro, serenate, musica a danza per vestire a festa il sabato
ferlese in attesa dei concerti delle 21 alla scalinata.
La serata musicala sarà aperta da una formazione siciliana,
i Voce 'e popolo, che si dedica da qualche anno al recupero
e alla divulgazione della classica canzone napoletana. Un genere
musicale raffinato, colto e pieno di poesia: la canzone d'autore
in dialetto. La voce calda e suadente di Pasquale Zinno ci
racconterà quella Napoli conosciuta in tutto il mondo.
Di seguito potremo mettere in relazione la canzone d'autore questa
volta in lingua siciliana con il concerto frutto del mio più recente lavoro discografico "Sicily".
La serata conclusiva della domenica consisterà nell'evento
straordinario del concerto di Daniele Sepe. Musicista, compositore
napoletano che non ha veramente bisogno di soverchie parole. Da
anni viaggia spericolatamente in quel territorio di confine tra
il jazz, la musica popolare, la canzone d'autore, sottolineando
sempre e comunque il proprio impegno politico e sociale. Uno di
quei pochi artisti che riesce a coniugare qualità, successo
di vendite, ottimo rapporto con il pubblico.
Il suo concerto inoltre avrà una ouverture insolita. La straordinaria
voce di Matilde Politi, giovane folk singer palermitana,
ci proporrà alcuni dei canti popolari siciliani più significativi della raccolta Favara. Solo voce e chitarra per un
incanto da vivere intensamente in una notte settembrina a Ferla,
patria di Lithos.
[Carlo Muratori]
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