06 settembre 2003 - La
Sicilia - Cultura e Spettacolo
La
musica popolare domina nelle piazze
Lithos. A Sortino spettacolare session in chiusura della rassegna
etnica itinerante
Sortino. Talvolta accade e quando accade
è una goduria: la tappa finale di Lithos nella città
del miele ha dichiarato la vittoria della musica su tutto.
Si potrebbe partire dalla coda, per una volta, dalla jam session
che, alla fine dei concerti, sul palco della piazzetta dedicata
Giovanni Verga ha visto tutti insieme i protagonisti della
serata, il trio di organettisti Ciuma, Salvi e Tombesi, i
Flam&Co., Peppe Voltarelli e Salvatore De Siena del Parto
delle Nuvole Pesanti e il direttore artistico della rassegna
Carlo Muratori. Tutti insieme appassionatamente, non è
retorica per fortuna, hanno dimostrato che l'Italia delle
diversità musicali sa essere una e produce il suono
della consapevolezza. Nel gran calderone che ha rivisitato
classici come la siciliana "Vitti 'n crozza", la
calabra "Riturnella" ed una "orgiastica"
tarantella calabro/pugliese, i musicisti - in rappresentanza
di Sicilia, Calabria, Emilia Romagna, Veneto, Puglia - hanno
dettato le regole del pentagramma popolare. E la piazza di
Sortino ha risposto fino alla fine, con entusiasmo.
Un ottimo finale per Lithos, rassegna piccola con sogni ambiziosi,
che della diversità ha fatto sempre la sua bandiera.
Diversità dalla musica di massa, diversità nel
nome di un recupero di radici culturali, quindi musicali,
che nello Stivale fortunatamente ancora abbondano. Lo sforzo
del direttore artistico Muratori è quello di riportare
nelle piazze dei centri cosiddetti minori, la genuinità
di artisti che girano in lungo ed in largo il Paese al riparo
dai grandi riflettori. E, in ogni piazza della provincia aretusea,
a Ferla come a Palazzolo, è stato un trionfo.
Ecco quindi il trio multiregionale Ciuma, Salvi e Tombesi
"portatori sani", con i loro organetti in sintonia,
di un mondo romantico, certamente retrò ma di grande
fascino. O ancora i catanesi Flam&Co., orgogliosi esecutori
del suono dell'anima latina che spazia dall'istintiva terra
iberica al trait-d'union spirituale rappresentato dal continente
sudamericano. O ancora l'anima selvaggia del Sud rappresentata
dai calabresi Parto delle Nuvole Pesanti - tornati sul palco
a grande richiesta nonostante avessero già effettuato
i concerti previsti a Palazzolo e Ferla -, con i pro e i contro
dell'anima fiera del sud, tra provincialismo e voglia di riscatto.
Gianni Nicola Caracoglia |